L’appuntamento fisso del pomeriggio, da ormai una settimana, è con un lungo acquazzone tropicale. Non si tratta del classico temporale estivo italiano, improvviso e genuino, e neanche di un diluvio russo, fresco ed impetuoso. L’acquazzone tropicale è qualcosa di travolgente, che non passa inosservato, è impertinente e presuntuoso: secchiate di acqua rigenerante, ricolme di vita.
E i tailandesi lo vivono come un rituale. È come se per un attimo il tempo si fermasse: il mondo si ferma, chiunque si ferma. Ci si appresta a trovare riparo e guardare l’evoluzione delle nuvole nel cielo. Qui la pioggia porta ristoro, nutre la terra e lo spirito.
E dopo aver onorato questo momento, tutto riparte come se nulla fosse, nel bel mezzo dell’acquazzone: c’è chi cammina scalzo incurante delle pozzanghere; chi riprende il proprio viaggio in motorino senza l’impermeabile; e c’è anche chi ne approfitta per farsi una bella la doccia, con tanto di saponetta, appena fuori dalla porta della propria casa ✌️😅