Uno dei tanti aspetti positivi di viaggiare è la possibilità di imparare qualcosa di più sulla storia del Paese che ci ospita, e poter toccare con mano realtà di rilevanza storica.
È importante informarsi sulle dinamiche sociali e politiche di un popolo per conoscerlo, capirlo, rispettarlo.
E così è accaduto anche in Cambogia.
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Visitiamo il museo delle mine e il vicino centro di assistenza per i bambini rimasti feriti dagli ordigni inesplosi, a Siem Reap.
Camminiamo all’interno dei killing fields (campi di sterminio) a Battambang.
Quanto abbiamo imparato e visto in questi ultimi giorni, specialmente ciò che riguarda il periodo della Guerra Civile degli anni ’70, ci ha letteralmente destabilizzato.
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Accade poi per caso di incrociare adulti menomati dalle mine, strada facendo. Tra tutti gli incontri, quello più “speciale” è con un signore senza una gamba che pedala sulla sua bicicletta, come se nulla fosse. I nostri occhi si incontrano. Uno sguardo incredulo e un sorriso sincero appare sui nostri volti. Lui si stupisce nel vederci, e ci saluta. Il pensiero è contraccambiato e alziamo il pollice, in segno di rispetto e di stima.
Pedaliamo silenziosamente, grati alla vita ☀️🙏😊