GIORNO 238 – LAK SAO – 51 KM

W E L C O M E . T O . L A O S

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Landscape of the Laos countryside near Namphao border

Gli ultimi km in territorio vietnamita sono intensi. Affrontiamo delle salite impegnative su strade dall’asfalto rovinato. Pedaliamo immersi in una natura così verde e così travolgente da non passare inosservata. Il cielo è nuvoloso, come spesso accade in queste zone, in questo periodo dell’anno. Ci sono 15 gradi e un tasso di umidità incredibile: non riusciamo a capire se siamo più fradici per il sudore o per la nebbiolina che dolcemente ci avvolge.

Arriviamo in cima con le scorte di acqua che iniziano a scarseggiare. Non capita quasi mai, ma questa volta abbiamo sottovalutato la difficoltà del percorso. Un branco di cani randagi inizia ad abbaiare furiosamente, e ci accerchia. Non sembrano molto felici di vederci. Cerchiamo di restare calmi e proseguiamo lentamente. Per nostra fortuna, poco lontano troviamo un distributore di benzina, e il ragazzo che se ne occupa allontana i cani dalle nostre biciclette, distraendoli. Ci regala anche una bottiglia di acqua, nonostante insistiamo per pagargliela.

Il passaggio alla frontiera si svolge rapido e senza alcuna difficoltà. Non ci controllano neanche le biciclette. Otteniamo il visto e ci rimettiamo subito in sella. Sono passate le 14 e decidiamo di fermarci solo un attimo per mangiare. Abbiamo con noi dei pomodori, alcune banane, della frutta secca, dei crackers un po’ troppo dolci e dei biscotti, e l’immancabile caffè solubile. Quanto siamo fortunati anche oggi!

Ripartiamo. Ci aspettano altri 30 km prima di raggiungere la sistemazione della notte. Non sono tanti, ma desideriamo arrivare in paese ad un buon orario per prelevare i KIP (moneta laotiana) e acquistare le nuove SIM del telefono. Siamo ancora bagnati dalla salita, e infreddoliti dall’inevitabile sosta alla dogana.

Ed ecco che accade l’imprevedibile.

Iniziamo a scendere velocemente. La montagna si fa nostra amica e ci accompagna spensieratamente verso la vallata. Il sole fa capolino e la nostra pelle inizia ad asciugarsi. La temperatura aumenta, come lo stupore nei nostri occhi. Intorno a noi il panorama è completamente cambiato: la fitta vegetazione lascia spazio a distese di terreno destinato ai pascoli, ai campi coltivati. Il verde si fa via via più tenue, fino a diventare giallo e ambrato. La terra è secca, le strade polverose. Solo dove scorre il fiume il manto erboso è di un verde brillante, e il lato della montagna è ricoperto dalla foresta. Le tipiche casette vietnamiti di cemento, sono sostituite da palafitte di legno. I bambini giocano per strada e si fermano, guardandoci stupiti, al nostro passaggio.

La stanchezza lascia spazio all’entusiasmo, e gli ultimi km non si fanno neanche sentire. Le biciclette sembra che non tocchino l’asfalto, dal tanto che si muovono leggiadre e veloci.Siamo meravigliati. Siamo sorridenti. Siamo felici ☀️😍❤️•Come nella vita, spesso è solo questione di superare quella montagna, quell’ostacolo. Al di là della cima ci si ritrova inesorabilmente in una dimensione differente. E se siamo fortunati, se abbiamo lavorato bene lungo il percorso, se siamo stati perseveranti e capaci di adattarci restando però fedeli a noi stessi, allora saremo in grado di scoprire e godere di quella nuova dimensione. La nostra dimensione.

La stanchezza lascia spazio all’entusiasmo, e gli ultimi km non si fanno neanche sentire. Le biciclette sembra che non tocchino l’asfalto, dal tanto che si muovono leggiadre e veloci.Siamo meravigliati. Siamo sorridenti. Siamo felici ☀️😍❤️

Come nella vita, spesso è solo questione di superare quella montagna, quell’ostacolo. Al di là della cima ci si ritrova inesorabilmente in una dimensione differente. E se siamo fortunati, se abbiamo lavorato bene lungo il percorso, se siamo stati perseveranti e capaci di adattarci restando però fedeli a noi stessi, allora saremo in grado di scoprire e godere di quella nuova dimensione. La nostra dimensione.

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