Gli ultimi km in territorio vietnamita sono intensi. Affrontiamo delle salite impegnative su strade dall’asfalto rovinato. Pedaliamo immersi in una natura così verde e così travolgente da non passare inosservata. Il cielo è nuvoloso, come spesso accade in queste zone, in questo periodo dell’anno. Ci sono 15 gradi e un tasso di umidità incredibile: non riusciamo a capire se siamo più fradici per il sudore o per la nebbiolina che dolcemente ci avvolge.
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Arriviamo in cima con le scorte di acqua che iniziano a scarseggiare. Non capita quasi mai, ma questa volta abbiamo sottovalutato la difficoltà del percorso. Un branco di cani randagi inizia ad abbaiare furiosamente, e ci accerchia. Non sembrano molto felici di vederci. Cerchiamo di restare calmi e proseguiamo lentamente. Per nostra fortuna, poco lontano troviamo un distributore di benzina, e il ragazzo che se ne occupa allontana i cani dalle nostre biciclette, distraendoli. Ci regala anche una bottiglia di acqua, nonostante insistiamo per pagargliela.
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Il passaggio alla frontiera si svolge rapido e senza alcuna difficoltà. Non ci controllano neanche le biciclette. Otteniamo il visto e ci rimettiamo subito in sella. Sono passate le 14 e decidiamo di fermarci solo un attimo per mangiare. Abbiamo con noi dei pomodori, alcune banane, della frutta secca, dei crackers un po’ troppo dolci e dei biscotti, e l’immancabile caffè solubile. Quanto siamo fortunati anche oggi!
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Ripartiamo. Ci aspettano altri 30 km prima di raggiungere la sistemazione della notte. Non sono tanti, ma desideriamo arrivare in paese ad un buon orario per prelevare i KIP (moneta laotiana) e acquistare le nuove SIM del telefono. Siamo ancora bagnati dalla salita, e infreddoliti dall’inevitabile sosta alla dogana.
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Ed ecco che accade l’imprevedibile.
Iniziamo a scendere velocemente. La montagna si fa nostra amica e ci accompagna spensieratamente verso la vallata. Il sole fa capolino e la nostra pelle inizia ad asciugarsi. La temperatura aumenta, come lo stupore nei nostri occhi. Intorno a noi il panorama è completamente cambiato: la fitta vegetazione lascia spazio a distese di terreno destinato ai pascoli, ai campi coltivati. Il verde si fa via via più tenue, fino a diventare giallo e ambrato. La terra è secca, le strade polverose. Solo dove scorre il fiume il manto erboso è di un verde brillante, e il lato della montagna è ricoperto dalla foresta. Le tipiche casette vietnamiti di cemento, sono sostituite da palafitte di legno. I bambini giocano per strada e si fermano, guardandoci stupiti, al nostro passaggio.
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La stanchezza lascia spazio all’entusiasmo, e gli ultimi km non si fanno neanche sentire. Le biciclette sembra che non tocchino l’asfalto, dal tanto che si muovono leggiadre e veloci.Siamo meravigliati. Siamo sorridenti. Siamo felici ☀️😍❤️•Come nella vita, spesso è solo questione di superare quella montagna, quell’ostacolo. Al di là della cima ci si ritrova inesorabilmente in una dimensione differente. E se siamo fortunati, se abbiamo lavorato bene lungo il percorso, se siamo stati perseveranti e capaci di adattarci restando però fedeli a noi stessi, allora saremo in grado di scoprire e godere di quella nuova dimensione. La nostra dimensione.
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La stanchezza lascia spazio all’entusiasmo, e gli ultimi km non si fanno neanche sentire. Le biciclette sembra che non tocchino l’asfalto, dal tanto che si muovono leggiadre e veloci.Siamo meravigliati. Siamo sorridenti. Siamo felici ☀️😍❤️
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Come nella vita, spesso è solo questione di superare quella montagna, quell’ostacolo. Al di là della cima ci si ritrova inesorabilmente in una dimensione differente. E se siamo fortunati, se abbiamo lavorato bene lungo il percorso, se siamo stati perseveranti e capaci di adattarci restando però fedeli a noi stessi, allora saremo in grado di scoprire e godere di quella nuova dimensione. La nostra dimensione.